Nell’infinita ricerca del suono (e di soluzioni sempre più trasportabili e leggere) mi sono imbattuto su consiglio di un amico (jazzista) su questo piccolo cubetto (io lo chiamo il cubetto magico, tanto è valido): il DV Mark Little Jazz.

Cercavo un ampli piccolo, potente, leggero e con una bella dinamica. Ma soprattutto che suonasse bene, semplice, un monocanale pulito. Non sono amante di quegli ampli con 3.000 effetti digitali incorporati che solo per creare un settaggio ti fanno diventare scemo.

Preferisco un monocanale con bel suono, capace di accettare in ingresso qualsiasi pedale. Inoltre, cosa non trascurabile per me è la capacità dell’ampli di rimanere pulito anche a volumi sostenuti. Tanto poi se voglio sporcare il suono, i pedali esterni non mancano… Se il clean di partenza è bello, con un buon pedale davanti avrete una fantastica distorsione. Ma se mettere un buon pedale di fronte a un ampli mediocre, il suono che ne risulterà sarà sempre mediocre.

All’inizio devo ammettere che sono stato un po’ scettico, in parte perchè sono un chitarrista principalmente rock (non disdegno assolutamente il jazz, suono di tutto, ma la base resta rock). In parte perchè dai, dove vuoi che vada un ampli con un cono da 8”??? Avrà sicuramente un suono inscatolato terribile!!! E invece no…

Caratteristiche

Piccolo e leggero: 6,9 kg! Dimensioni: 26,8 x 26,8 x 26,2 cm. Un cubetto insomma. Magico. 😀

Preamp: Transistor
Power Amp: Analogico
Controlli: Bass, Mid, High, Rev
Potenza: 45W RMS su 8 Ohm / 60W RMS su 4 Ohm
Speaker: 1×8″ DV Mark Custom, 8 Ohm
Risposta in frequenza: 60Hz – 8kHz
Ingressi (oltre ovviamente a quello classico): Aux In
Uscite: Headphone Out – XLR Line Out, Speaker On/Off, uscita cabinet esterno (8 Ohm min.)

Davvero comodo, con l’ingresso aux è possibile usare un lettore mp3 o un telefono o anche il PC per riprodurre delle basi, e poi suonarci sopra. L’ho usato una volta, per suonare un brano rock (in chiesa, sì, November Rain al matrimonio di mia cugina 😀 ) e devo dire che funziona alla grande.

Le uscite invece sono comodissime per pilotare altre casse esterne. Magari potete collegarlo a una 4×12 usandolo come spia. O attaccarvi direttamente alla PA tramite l’uscita bilanciata! Una grande comodità è l’interruttore che consente di lasciare attivo il cono da 8” oppure escluderlo quando l’ampli viene collegato a un’uscita esterna.

Suono

Il DV Mark Little Jazz ha un gran bel suono, davvero! Caldo, ricco di dinamica, una botta non indifferente, e rimane perfettamente pulito anche quando gli tirate il collo, cosa che vi permette di controllare bene il suono anche a volumi più sostenuti del solito. E con 45W sempre puliti vi assicuro che in saletta, magari con un buon pedale davanti, ci suonate davvero quello che volete con una versatilità incredibile.

Il piccolo cono da 8” è incredibile! Ha una botta e dei bassi che non ti aspetteresti mai! All’inizio pensavo sarebbe stato quasi obbligatorio collegarlo a una cassa esterna magari anche solo 1×12, in modo da tirarne fuori il meglio. Pensavo che altrimenti avrebbe subito molto il limite del piccolo cono (i coni piccoli penalizzano moltissimo i bassi), finendo per suonare un po’ inscatolato. Nulla di tutto questo… Ovvio, attaccato a una 4×12 (sì, lo tengo attaccato a una Marshall 1960a) spara che è un piacere, ma anche da solo è fantastico.

I pedali vengono digeriti in ingresso in modo perfetto (il buon suono clean di base aiuta non poco in questo, ma d’altronde usare buoni ingredienti è fondamentale perchè il piatto risulti gustoso quando vengono miscelati).

La dinamica è davvero notevole e la qualità dei suoni che si riesce a tirarne fuori è da riferimento. I controlli sono molto reattivi e il suono si plasma a piacere. Il riverbero (digitale) è una bella sorpresa, suona veramente bene ec omce escursione passa da un eco quasi accennato a livelli da musica psichedelica. Personalmente non lo uso, perchè uso quello della pedaliera esterna, ma è bello sapere che alla necessita c’è.

Versatilità

Qui occorre fare una precisazione: è sì versatile, ma va tenuto conto che è pur sempre un ampli da jazz. I bassi sono molto pronunciati, il suono è particolarmente caldo.

Pertanto, se volete sentire il twang di una Tele o di una Strato dovete settare i bassi quasi a zero, i medi a zero e gli alti quasi al massimo. E anche così.. beh, non è che ottenete moltissimo. Se volete esaltare il twang sempre con ampli a transistor ci sono i Marshall a mosfet anni ’80 che sono perfetti per lo scopo.

Con un overdrive davanti suona davero bene, ma per la grande predominanza di bassi occorre tagliarli un po’ nell’ampli, oppure settare i toni belli sparati sul pedale. In questo modo si riesce ad avere un pulito morbido e caldo e anche un distorto che non impasta troppo.

C’è chi dice che si arriva a suonare pop o al massimo un rock leggero col DV Mark Little Jazz. Personalmente non sono d’accordo, secondo me ci si può fare anche un rock o grunge bello spinto, magari con un bel pedale davanti come lo Xotic SL Drive e con i settaggi corretti allo scopo (bassi dell’ampli appunto bassi e alti del pedale… alti) per compensare la natura scura del suono originale.

In questo video Stefano “Sebo” Xotta spiega un po’ tutta la famiglia DV Mark Jazz:

Conclusioni

Promosso a pieni voti! Un ampli caldo, tanto volume e una pulizia di suono fino a fine corsa, che digerisce bene i pedali, leggero e pratico con la sua dotazione di ingressi/uscite. Un cubetto magico, insomma.

A chi lo consiglierei? Sicuramente a chi ha problemi di spazio, o a chi vuole portarsi dietro un ampli combo che ha tutto ma che sia ben trasportabile, magari per attaccarlo poi a una cassa esterna (o anche no).

Ottimo anche come ampli di riserva, per piccoli (nemmeno troppo) locali. Occhio però che se lo usate come backup di un Marshall o di un Fender, giusto per dire, dovrete ricalibrare tutti i vostri suoni, questo è molto più scuro.

A chi non lo consiglierei? Beh, a chi fa principalmente rock e vuole spingere il twang dei propri strumenti al massimo. Non che non ce la faccia, per me può fare di tutto se settato bene, ma chiaro non è nato per questo.

Usato si trova bene, intorno ai 250 euro, mentre nuovo sta sui 350 euro circa su mercatino musicale o reverb.com. Per finire una curiosità: si trova anche nero, per i rockettari più integerrimi 😀

Pubblicato su musicanza.it il: 19/04/2020.