Gli amplificatori Marshall hanno segnato la storia del rock e del metal, a partire dalla seconda metà del secolo scorso. Possono piacere o meno, con caratteristiche diverse (ma non troppo a volte, vedi Fender) da molti loro concorrenti, ma anche all’interno dello stesso brand. Tra i vari modelli che ne racchiudono il suono caratteristico troviamo la JTM-45, JMP, Super Lead Plexy, JCM 800, Silver Jubilee, ecc. Testate usate negli anni da artisti del calibro di Slash, Jimmy Page, Eddie Van Halen, Jeff Beck, solo per citare “qualche” chitarrista… Tanta, tanta roba! 😀

Gli amplificatori di Jim Marshall nascono intorno al 1962, il cui primo modello fu la JTM-45 (praticamente uno degli amplificatori più iconici della storia), nato dallo schema del Fender Bassman del 1959, da cui il circuito differisce solo per pochi componenti. Un esempio erano le valvole, sostituite a causa di problemi di ordine pratico di reperibilità degli elementi stessi più che per scelte progettuali. I coni usati dal Fender Bassman invece erano gli Spense da 10 pollici (da solo 15 watt ciascuno, Fender doveva infatti usarne quattro in parallelo). Marshall scelse di adottare un singolo cono inglese (Celestion) da 12 pollici, inserendolo in una cassa chiusa. La somma di tutte le modifiche effettuate risultarono in un amplificatore dal timbro caratteristico e molto più portato a distorcere rispetto al Bassman originario.

E quindi il Marshall Lead 12 3005? Semplice, è la riedizione con transistor di tipo Mosfet al posto delle valvole. Come funziona? Benissimo! Praticamente in 12 W di potenza avete (quasi) tutto il timbro delle testate Marshall storiche, in particolare della JCM 800. Il circuito alla fine è quello… Cosa manca? Beh, a parte le valvole stesse, manca la pressione sonora del 100 W originale… Ma mica sarete così pazzi da usarla in appartamento, vero? Ma nemmeno in uno stadio credo potrebbe sfogarsi appieno… E un riduttore di potenza è come comprare un’auto sportiva costosissima per poi modificare la centralina per poter girare agevolmente in centro città… Bleah!

Caratteristiche

Il modello in esame è esteticamente leggermente diverso dal 5005 classico, che ha una forma leggermente più allungata. Quello che sono riuscito a trovare io invece è più “classicheggiante”, ovvero più quadrato.

All’interno il circuito è lo stesso, la cassa dietro è aperta e il cono è un Celestion da 10″ (onestamente non so che modello, certo non sembra di quelli proprio costosi, ma… fa il suo lavoro, oh se lo fa!).

Sulla parte frontale abbiamo il canale ad alto volume (ottimo per farlo distorcere bene) e quello a basso volume, i classici controlli di Gain (analogo alla sezione preamplificatrice delle sorelle maggiori), volume, altri, medi e bassi, e le uscite Direct Out e Headphones.

Il peso? Praticamente nullo, è leggerissimo.

Suono

Ammetto che, nonostante conosca bene il modello mini stack (vedi http://musicanzait.trasferimentiaruba.it/2020/05/03/marshall-lead-12-3005/) non ho molte aspettative… Un micro cono, per giunta sconosciuto, non credo possa rendere giustizia come la doppia cassa del 3005. O meglio, non credevo…

Gli metto un riverbero davanti (il Lead 12 non ne è dotato), attacco la chitarra, lo accendo e… CAVOLO! Un suono caldo come non mi sarei aspettato, unito a una profondità di suono disarmante! Al punto che non sento nemmeno la necessità di attaccarlo a una cassa esterna! :O Il 3005 non mi aveva impressionato a tal punto, anzi, direi che il modello mini stack è più freddo e ha meno profondità.

Ragazzi, è uno spettacolo! Davvero, il pulito è perfetto. E come tutti i puliti belli, si accoppia perfettamente con un buon pedale distorsione. Potrei usare anche la distorsione integrata, ma – complice sia il fatto che il canale pulito è talmente bello, sia il fatto che usando la distorsione dovrei o rinunciare al riverbero o inserirlo pre-distorsione (non c’è send-return), cosa che genera un suono orribile – preferisco evitare.

Per un bel canale distorto preferisco usare un pedale simil plexy di qualità, come lo Xotic SL Drive, attaccato direttamente sul pulito del 5005.

Vi piace il twang? Qui ne avete a volontà, come nel più puro stile Marshall. Con una Stratocaster, una Telecaster, una PRS o anche una Gibson, quel “chime” che vi serve per giocare con arpeggi o double stops c’è tutto.

Il volume? Basta e avanza per far chiamare le forze dell’ordine dai vicini, fidatevi.

Marshall Lead 12: 3005 vs 5003 vs JCM 800

Il Lead 12 3005 e 5005 dovrebbero praticamente avere lo stesso circuito, ma non ne sono molto sicuro, infatti il suono è un po’ diverso. Inoltre, il fatto che il case esterno sia meno squadrato del Lead 12 5005 classico, dalla forma più allungata, mi fa dubitare che sia lo stesso identico amplificatore, forse potrebbe essere anche un modello speciale. Il frontale ha gli stessi controlli, così come sono presenti gli stessi ingressi/uscite.

La cassa del 5005 è aperta posteriormente, mentre quelle del 3005 sono chiuse, per una proiezione del suono più diretta. Ecco, forse quella profondità di suono che ho sentito da parte del 5005 in confronto con il 3005 potrebbe essere dovuta proprio alla cassa aperta.

Se paragonato con sua maestà JCM 800… non sfigura affatto. In questo articolo trovate alcune comparazioni: http://musicanzait.trasferimentiaruba.it/2020/05/03/marshall-lead-12-3005/. In quest’altro articolo, un lettore di Accordo https://www.accordo.it/article/viewPub/98190 dice che il suono del Lead 12 5005 regge tranquillamente il confronto con una JCM 800 2204, postando un video in cui compara il 2204 col 5005. Prende il suono dal lineout, lo butta nella scheda audio e lo modella con lo stesso IR (Amplitube 4) per tutti e due gli ampli: una 4×12 Greenback più un leggerissimo riverbero, ottenendo un risultato sonoro davvero comparabile…

Sul suo canale youtube Johan Segeborn, un vero appassionato di amplificatori, e dell’accoppiata Marshall/Gibson in particolare, ha pubblicato innumerevoli prove e confronti con tutti i tipi di Marshall, e nemmeno a dirlo sembra che Segeborn abbia una certa predilezione per il Lead 12, in tutte le sue forme.

Conclusioni

Il miglior Marshall combo plexy sound da appartamento? Per me sì. Esteticamente vado matto per il mio Lead 12 3005 mini stack, ma questo, forse complice anche la cassa aperta, suona più rotondo e avvolgente, in più è così piccolo che lo puoi mettere dovunque.

Come suono non ha nulla da invidiare a combo valvolari, almeno in questa fascia di prezzo. Secondo me questi piccoli Marshall a mosfet anni ’80 sono molto sottovalutati, infatti si trovano a prezzi davvero abbordabili, anche se non ce ne sono moltissimi in giro.

Da comprare? Beh, ammetto che di queste piccole meraviglie personalmente sto facendo incetta… 😀 Alla fine spesso e volentieri controllo su mercatino musicale o reverb.com cosa c’è di nuovo!

Per concludere, se suonate più o meno professionalmente, e volete diventare endorsers Marshall, date un’occhiata al sito ufficiale: https://marshall.com/marshall-amps/marshall-workshop/faqs/musicians.

Pubblicato su musicanza.it il: 18/10/2020.